
"Fin dentro le ossa"

Di solito siamo abituati a vedere le ossa come pezzi da museo, statiche in una teca di vetro, per rievocare un lontano passato, ma le nostre ossa invece sono vive, plastiche e dinamiche.
Lo scheletro formato da oltre cento ossa, è una sofisticata struttura che sostiene il corpo che permette movimenti armonici.
Le sue giunture permettono di sfruttare la forza dei muscoli e attutire a urti violenti.
Il tessuto osseo però rappresenta anche una grande riserva di calcio che permette il funzionamento di tutti i sistemi del nostro organismo.
Un nemico delle ossa è l'osteoporosi che col passare del tempo sottrae calcio alle ossa rendendole friabili, proprio come dei grissini.
Lo scheletro apparentemente inerte, si rinnova in continuazione, come detto da Piero Angela nell'ultimo servizio di Superquark: "è come un edificio che viene demolito da una squadra di muratori e successivamente ricostruito da un'altra squadra"
Questo meccanismo però è meno efficace con l'avanzare dell'età perché l'osso è più debole e quindi risulta più difficile ricostruirlo del tutto, motivo per cui si manifesta l'osteoporosi.
Nel servizio di Superquark di Mercoledì 01/08/18 si è parlato proprio di questa malattia, che colpisce sopratutto le donne dopo la menopausa.
In presenza di osteoporosi la struttura dell'osso cambia notevolmente, per questo stanno prendendo piede numerose ricerche per cercare di ovviare al problema.
Come abbiamo già detto, lo scheletro è in continuo rinnovamento, questo grazie a tre tipi di cellule specializzate.
Gli osteociti o cellule ossee, sono le cellule tipiche dell'osso maturo, responsabili del suo mantenimento osseo.
Durante la formazione dell'osso accade che gli osteociti rilasciano delle molecole in presenza dell'osso vecchio chiamando in causa gli osteoclasti che sono responsabili del riassorbimento osseo, che a loro volta chiamano in causa gli osteoblasti che lavorano per favorire la deposizione di osso nuovo. Col passare del tempo però accade che gli osteoclasti riassorbono più osso rispetto quello che poi verrà successivamente ricostruito dagli osteoblasti.

Ecco perché l'osso indebolito favorisce l'osteoporosi.

I fattori che incidono sulla salute dell'osso sono svariati, gli ormoni in particolare quelli femminili che ne riducono il riassorbimento, la poca assunzione di calcio e di poca vitamina D, l'obesità o l'anoressia.
Al Politecnico di Torino nell'ambito del progetto europeo GUST, si stanno effettuando diverse ricerche per favorire la ricostruzione dell'osso in maniera ottimale.
Chiara Vitale Brovarone Professoressa di "Scienza e Tecnologia dei materiali" al Politecnico di Torino dice che: "si sta cercando di creare una struttura artificiale che somigli il più possibile a quella naturale, costituita anche da un'impalcatura di fibre di collagene che contengono le cellule, arricchita da fattori di crescita, rinforzata con cristalli di calcio".
Per mettere in pratica ciò vengono usati dei materiali innovativi e tecnologie avanzate, quali una stampante 3D che permette di ricostruire fedelmente la base dell'osso.
Lo scopo finale della ricerca continua la Prof.ssa Bovarone: "è creare qualcosa che manca, un osso completamente funzionante. L'impalcatura che stiamo creando fornirà un nuovo strumento di studio che permetterà di capire come veramente funziona il nostro osso e anche di studiarne nuove terapie".
link del servizio:
https://www.raiplay.it/video/2018/08/Rischio-osteoporosi-01082018-010a1eaa-2218-4d40-b2ca-c2c289b4da3e.html